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Il recupero degli edifici pubblici è un intervento ai nostri giorni sempre più frequente, che deve essere eseguito con particolare attenzione e spesso nel rispetto delle caratteristiche preesistenti.
La non adempienza ai nuovi parametri per il risparmio energetico un tempo inesistenti, il transito frequente all’interno degli edifici pubblici e la scarsa manutenzione, se non addirittura il degrado e l’abbandono di molti stabili destinati ad uso pubblico, impegna gli operatori dell’edilizia in progetti di recupero, intervenendo nel modo più discreto ed efficiente, rispettando sempre i requisiti architettonici e culturali di rilievo.
Non di rado gli edifici pubblici si fregiano anche di un valore artistico e storico tutelato dalla Sovrintendenza alle Belle Arti. Molti di essi hanno subito nel tempo diversi interventi di recupero che hanno portato alla sovrapposizione di stili e soluzioni architettoniche, portando al limite della confusione l’identità culturale degli stabili.
L’insieme di questi fattori rende gli interventi di recupero molto complessi sia dal punto di vista tecnico che architettonico.
L’analisi del contesto territoriale è una delle prime fasi di analisi eseguite dal progettista. Essa ruota attorno alle caratteristiche dell’edificio pubblico e del contesto in cui è inserito:
Quest’analisi ha lo scopo di individuare la portata dell’intervento di recupero dell’edificio pubblico e di creare una linea guida cui attenersi per avviare il lavoro.
Quando l’edificio pubblico ha valore storico, quest’analisi assume un peso maggiore e diventa più complessa. Oltre al recupero dell’edificio in questione, gli addetti ai lavori devono tenere conto di tutto ciò che lo attornia e che colloca culturalmente lo stabile.
Una particolare attenzione ricade sui dettagli, sulle decorazioni e sui serramenti. Attorno a questi ultimi ruotano le caratteristiche estetiche e molte delle nuove esigenze energetiche. I serramenti danno ritmo e creano armonia in facciata ma attualmente hanno anche un ruolo ben più importante ai fini della fruibilità dell’edificio, perché da essi dipendono:
Anche su di essi deve essere effettuata la stessa analisi valida per le opere strutturali e murarie, ed è necessario intervenire in modo discreto, optando per la soluzione migliore tra sostituzione, riparazione e rifacimento.
L’architetto restauratore lavora in sinergia con aziende specializzate nel settore dei serramenti cui sottopone ogni singola porta, finestra, e più nel dettaglio, vetri, gelosie, inferriate, oscuranti e ombreggianti, per un’analisi approfondita di caratteristiche, stato di conservazione, necessità di restauro e tipo di intervento di recupero.
Un’analisi altrettanto importante deve essere fatta su contesto geografico e territorio: zone sismiche, a rischio di incendio, esposte a particolari condizioni climatiche o di sicurezza richiedono un intervento di recupero mirato a proteggere l’edificio pubblico dai rischi a cui queste condizioni potrebbero sottoporlo.
Si tratta nel complesso di una ricerca di equilibrio perfetto tra estetica, funzionalità, isolamento termico, acustico e sicurezza, sempre rispettando le caratteristiche artistiche e culturali dell’edificio pubblico.
Dopo l’analisi, viene effettuato lo studio di fattibilità del progetto, basato su alcune indagini principali:
Conoscere l’edificio nei suoi aspetti tecnici, i materiali con cui è costruito, la sua funzione e l’utilizzo che il pubblico ne fa, aiuta il progettista a scegliere il tipo di intervento di recupero più adatto.
La comprensione delle cause del degrado è fondamentale per la prevenzione e la tutela dell’edificio pubblico dopo il restauro. Anche da essa dipendono le scelte progettuali, che possono riguardare, per esempio, la protezione da acqua e umidità, il recupero strutturale negli stabili in muratura, la coibentazione con cappotto in facciata e l’installazione di serramenti a taglio termico capaci di migliorare l’efficienza energetica dell’edificio pubblico.
Lo studio di fattibilità ha lo scopo di individuare possibili criticità e punti di forza dell’edificio e di fare una stima dei costi per il recupero, prestando particolare attenzione alle opere strutturali, murarie, all’impiantistica e ai serramenti, che, come abbiamo detto, ricoprono un ruolo essenziali nell’efficienza energetica.
Vogliamo soffermarci proprio sul ruolo dei serramenti come chiave funzionale ed estetica nel recupero degli edifici pubblici, presentando alcuni esempi realizzati da Capoferri.
Sono molti i serramenti per edifici pubblici di cui la nostra azienda si è occupata, prestando sempre la massima cura nel rispettare sempre le esigenze dei luoghi destinati all’uso collettivo.
In alcuni casi, le esigenze progettuali di designer di alto calibro ci hanno spinto a creare nuovi sistemi di infissi. È questo il caso, per esempio, della riqualificazione di un impianto industriale storico a Valdagno, in provincia di Vicenza. Qui abbiamo introdotto la nuova tipologia di serramenti speciali ferrofinestra, che risulta perfettamente integrata al contesto, preservando un’estetica dall’impronta storica a cui abbiamo unito un’alta performance e funzionalità. Con Ferrofinestra siamo riusciti a rievocare l’aspetto delle tradizionali finestre artigianali in acciaio comuni tra il XIX e la metà del XX secolo, e le abbiamo arricchite con elementi funzionali come la tenuta, l’isolamento termico e acustico, un maggior numero di punti di chiusura ed elevati standard di sicurezza.
Abbiamo adottato la stessa filosofia nel progetto di recupero dell’Hotel Eden, nel cuore dei giardini di Villa Borghese a Roma. Per il dehor panoramico e la sua area bar e ristorante abbiamo realizzato un sistema di serramenti basculanti motorizzati dalle caratteristiche tecniche innovative. Esigenze estetiche e di design si fondono con l’estrema funzionalità e con i vari sistemi di sicurezza richiesti. Un velo d’acqua scorre sui vetri per rinfrescare il locale, creando una location unica da cui ammirare la Capitale.
Per un’altra struttura ricettiva, l’Hotel San Rocco sulle sponde del Lago d’Orta, in un’ambientazione naturale mozzafiato, abbiamo realizzato particolari aperture motorizzate con anta ad arco. La soluzione moderna e funzionale è perfettamente integrata nell’edificio che conserva la sua austerità, nel totale rispetto dei vincoli imposti dalle Soprintendenze locali.
Le nostre opere di recupero di edifici pubblici si spingono fin oltre confine. Una di queste è il Palazzo Presidenziale di Tbilisi , in Georgia, in cui siamo intervenuti con serramenti conformi ad alti parametri di protezione militare. L’opera di recupero ci ha visti impegnati con oltre cento serramenti in legno di rovere, verande, un portone a due ante con apertura motorizzata e facciate con profili in bronzo ossidato. Il tutto preservando il pregio estetico del passato.
Numerosi sono i nostri interventi in ambito nazionale ed estero, dallo Sky View del La Cigale Hotel di Doha, in Qatar alla Terrazza della Triennale di Milano del 2017, dalla Pinacoteca Agnelli al Lingotto di Torino alla Basilica di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, entrambi opera di Renzo Piano, dall’Auditorium Parco della Musica a Roma, all’Aishti Foundation and Store Department a Beirut, in Libano e molti altri come l’ UAE Pavilion progettato da Norman Foster per l’ Expo 2015 di Milano Italia, Palazzo Anguissola Gallerie d’Arte a Milano di Michele De Lucchi, la J.P. Morgan Library di Renzo Piano a New York e la Henry Moore Foundation a Perry Green, in Inghilterra.
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