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Quali autorizzazioni servono per cambiare i serramenti negli edifici storici è la prima cosa da verificare prima di accingersi alla sostituzione degli infissi in edifici sottoposti alle Belle Arti.
Ciò permette di sapere in anticipo a quali spese andrai incontro, quali saranno i tempi di attesa per ottenere i permessi necessari e quali sono le reali possibilità di rinnovo attenendoti alle limitazioni prestabilite dal vincolo paesaggistico.
In termini pratici significa che devi avere un’idea chiara di ciò che puoi e non puoi fare, di quali autorizzazioni occorrono e di quando servono.
Premettiamo che non sempre servono permessi, anche quando l’intervento ha luogo su un edificio storico. Quando, però, sono previsti, non è possibile esimersi dal rispettarli.
Alle autorizzazioni strettamente relative agli infissi, a volte se ne aggiungono altre strettamente concernenti l’edilizia, ovvero piccole o grandi modifiche apportate in facciate, connesse anche col rinnovo di porte e finestre.
CILA o SCIA sono gli acronimi delle pratiche necessarie per interventi edili compreso il cambiare i serramenti negli edifici storici e non. Sapere quando e se presentarle è fondamentale per evitare sanzioni, fermo lavori o il loro stesso disfacimento.
Tornando a quanto sopra affermato, cioè al fatto che non sono sempre richieste autorizzazioni, devi, però, tener presente che anche in queste circostanze potresti aver interesse a produrre documentazione necessaria a ridurre le tue spese fino al 50% grazie ai bonus fiscali.
L’architetto professionista che segue il progetto deve conoscere la normativa nazionale e locale e si rende responsabile dei lavori eseguiti e in corso.
Per semplificare l’intrico burocratico, ti forniremo qualche informazione più precisa su quando serve l’approvazione comunale e/o condominiale.
Occorre, innanzitutto, sapere a quale normativa fare riferimento.
Generalmente è il progettista la persona incaricata di studiare le normative, produrre la documentazione necessaria, valutare le possibilità e le autorizzazioni che servono per cambiare i serramenti negli edifici storici.
Proprio per assistere il professionista e rendere più semplice la sua collaborazione con aziende che, come Capoferri, si occupano di progettazione, realizzazione e installazione di serramenti, abbiamo deciso di dedicare le nostre attenzioni alla normativa di riferimento.
Perciò parleremo ora del DPR 31/2017, la normativa relativa all’autorizzazione paesaggistica semplificata. In essa troveremo tutte le casistiche per cambiare i serramenti in zone vincolate dalle Belle Arti.
Se ti fosse capitato di fare qualche rinnovo di facciate prima di questa normativa, ti accorgerai di quanto la procedura sia oggi più semplice e veloce.
Analizzando i vari casi, noterai che non sempre è necessario richiedere permessi, ma è altrettanto importante farlo quando richiesto, attenendosi fedelmente alle prescrizioni, pena ingenti multe o stop lavori.
Oltre al DPR 31/2017, non dimenticare di verificare anche se la sostituzione dei tuoi infissi può rientrare nella categoria prevista dall’art. 119, comma 1 del Decreto Legge del 19 maggio 2020, n.34 (il cosiddetto Decreto Rilancio) secondo il quale è possibile avere la detrazione del 110% anche per le spese sostenute per la sostituzione degli infissi.
Conosci quali sono i principali vincoli per il cambio dei serramenti?
Quando in un appartamento, ufficio o locale commerciale situato in un edificio storico devi sostituire gli infissi con altri diversi dagli originali, devi effettuare un’opera di manutenzione straordinaria che richiede in prima istanza il parere della Soprintendenza. L’ente ha la facoltà di approvare o rifiutare l’intervento, nel caso in cui vada a modificare o deturpare l’estetica dello stabile.
Non solo le grandi opere hanno bisogno di essere autorizzate, ma anche piccoli interventi che alterano l’aspetto della facciata. Tra questi teniamo conto solo dei vincoli che riguardano il cambio dei serramenti:
In questi casi è indispensabile richiedere i permessi imposti dalla normativa vigente e attenersi alle tempistiche stabilite per ottenerli. L’ottemperanza alla legge in questi casi è fondamentale per garantire il regolare svolgimento dei lavori senza rischiare di incorrere in spese impreviste.
La più recente normativa risulta molto più agile rispetto alla precedente, consentendo:
Col DPR 31/2017 i tempi per le procedure sono più veloci rispetto a quelli della legge precedente. Anche la procedura telematica contribuisce a rendere le pratiche più rapide e a contenere i costi.
Quando la norma lo prevede, come per interventi edili quali apertura di nuove porte o finestre, possono essere necessarie ulteriori certificazioni come la SCIA o CILA, che comportano ovviamente uno studio accurato del caso e un impegno economico maggiore.
Quando i lavori non vanno a modificare l’estetica della facciata, non serve alcuna autorizzazione. Quando, cioè, il colore resta immutato, le dimensioni e la forma dei serramenti rimangono inalterate e l’edificio storico mantiene le proprie caratteristiche estetiche nonostante il restauro, i lavori possono procedere senza autorizzazioni.
Chiariamo meglio questo punto e analizziamo i vari casi in cui non serve un’autorizzazione per cambiare i serramenti anche se appartengono a un edificio storico.
Rientrano in questa categoria di interventi:
Ci sono, però, alcuni casi in cui, anche se non serve un’autorizzazione, è conveniente produrre documentazione e aprire pratiche per cambiare i serramenti in un edificio storico e anche in uno stabile comune.
Ciò accade quando la sostituzione e il rinnovo implicano migliorie in termini di consumi ed efficienza energetica. In questo caso è possibile pagare i serramenti anche metà del prezzo d’acquisto grazie alla cessione dei crediti Ecobonus.
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