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I vetri antiferita hanno l’importante funzione di evitare che le schegge si stacchino dalla lastra o che un corpo umano possa passare attraverso il vetro. I vetri antiferita per antonomasia sono il vetro stratificato e il vetro temperato.
La protezione è costituita da una struttura che prevede o la combinazione di vetro e materiali plastici, in cui questi ultimi trattengono il primo in una formazione compatta anche in caso di rottura, oppure da un trattamento termico che ne determina la struttura.
I vetri antiferita sono utilizzati su grandi vetrate o su balconi, terrazze, parapetti, sottofinestra, scale in vetro, ascensori, montacarichi e tutte le situazioni in cui siano previsti vetri ad altezza d’uomo o dove vi sia il rischio di caduta nel vuoto in caso di rottura.
Oltre che nelle abitazioni private, i vetri antiferita sono sempre presenti in luoghi pubblici come centri sportivi, scuole, ospedali, centri commerciali, fermate dell’autobus, pensiline ferroviarie e ogni struttura ad uso pubblico.
I vetri antiferita rispondono a una normativa che ne definisce le caratteristiche. Come abbiamo chiarito, il vetro antiferita deve essere utilizzato ovunque vi sia un rischio per l’incolumità delle persone.
I vetri antiferita vengono impiegati per la realizzazione di partizioni vetrate, bacheche, arredi in vetro e ovviamente per i serramenti,
Il riferimento inequivocabile per chi progetta, produce e installa questo tipo di vetro è la normativa UNI 7697, che ne definisce:
La norma ci guida fornendo i criteri di scelta dei vetri da utilizzare per interni ed esterni. La selezione è guidata da criteri che garantiscono il massimo equilibrio tra prestazioni quali efficienza energetica, funzionalità, peso e i requisiti che assicurano l’incolumità di chi li usa o di chi vive nell’ambiente in cui sono installati.
La norma UNI EN 12150-1 è il documento di riferimento per il vetro temperato. Si tratta di un vetro di silicato-calcico trattato termicamente. Tramite un processo controllato di riscaldamento (600-650°C) e raffreddamento repentino viene indotta una sollecitazione di compressione sulla superficie. Ciò conferisce resistenza al vetro, rendendolo stabile alle sollecitazioni meccaniche e termiche. Il risultato è la sua capacità di sbriciolarsi in caso di rottura, frammentandosi in piccoli elementi inoffensivi, che permettono di definirlo antiferita.
La normativa UNI EN 12543- 1 regola e definisce, invece, il vetro stratificato di sicurezza. Questo vetro è composto da due o più lastre di vetro unite tra loro mediante la frapposizione di materiale plastico, come il polivinilbutirrale, più comunemente conosciuto come PVB.
Il vetro stratificato ha diverse classificazioni:
Nel caso del vetro antiferita la nostra attenzione si sofferma sulle azioni e sollecitazioni derivanti da pressione o depressione dovuti al vento o all’azione volontaria o meno di persone o cose, oppure all’azione di carichi statici come pressione idrostatica, neve o altri carichi imposti, urti da grandine, vibrazioni, sollecitazioni sismiche e fenomeni tellurici, ma anche atti vandalici o tentativi di effrazione, urti di proiettile o esplosioni.
In termini di sicurezza, i rischi sono classificati in:
In tutti questi casi è necessario prevedere per interni ed esterni vetri temperati o stratificati, a maggior ragione se i vetri si trovano in luogo di passaggio di persone. Quest’esigenza è ancora più impellente negli edifici moderni, contraddistinti da ampie facciate vetrate e pozzi di luce che oltre a migliorare il comfort abitativo accrescono l’efficienza energetica degli edifici di cui sono parte.
Sostituire i vecchi serramenti è una scelta sempre più comune, dettata dalla ricerca di una migliore funzionalità e dalla volontà di implementare l’isolamento termico di casa, ufficio e di tutti gli ambienti pubblici che nelle numerose ore di attività tanto incidono sulle emissioni di Co2 nel pianeta.
Sostituire i vecchi infissi permette, inoltre, di migliorare l’estetica della facciata e degli interni.
Le nuove linee disegnate e realizzate grazie alla continua ricerca per l’innovazione permettono di aumentare l’efficienza energetica diminuendo i consumi. Sostituire i vecchi serramenti elimina gli spifferi, permette di godere di temperature interne ottimali, vedendo notevoli risparmi in bolletta.
Si tratta di un investimento ben ripagato, da fare affidandosi ad esperti del settore, capaci di scegliere il vetro più indicato in base alle condizioni climatiche e all’esposizione, e di abbinarlo al telaio più indicato in quanto a funzionalità.
Sostituire un vetro è oggi più semplice e conveniente grazie alle nuove agevolazioni previste dallo Stato.
Grazie ad esse la sostituzione si traduce in un investimento recuperabile attraverso detrazioni Irpef o Ires. Esse si attivano al momento dell’esecuzione degli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica dell’edificio su cui vengono eseguiti.
Le agevolazioni variano dal 50 al 110% a seconda del fatto che la sostituzione degli infissi sia accompagnata da un intervento che coinvolge la coibentazione delle facciate.
Per usufruire della massima agevolazione è necessario che l’intervento trainante in facciata elevi di almeno due classi la classe energetica dell’immobile.
Questo programma limpido di agevolazioni per i lavori di riqualificazione energetica decretato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza offre, così, la possibilità di apportare a edifici pubblici e privati notevoli miglioramenti sul fronte energetico, economico, estetico e di benessere abitativo.
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